In occasione della 32eme Session du Conseil Droits de l’Homme delle Nazioni Unite a Ginevra (ancora in corso), Giorgia Butera (Presidente Mete Onlus) e Sara Baresi (Presidente Protea Human Rights) sono intervenute nei giorni scorsi davanti al Presidente del CDH, dei Paesi in ascolto e delle Ong presenti.
Giorgia Butera, durante l’Item 3 General Debate ha presentato il “Messaggio di Civiltà” contro il Turismo Sessuale Minorile, chiedendo collaborazione internazionale.
L’iniziativa umanitaria internazionale ha preso avvio giorno 7 Luglio 2016 dalla Città di Palermo.
Secondo stime dell’Organizzazione Mondiale del Turismo ogni anno almeno 3 milioni di persone partono per viaggi a scopo sessuale. Il turismo sessuale nei confronti dei bambini e delle bambine è pedofilia tollerata. Non possiamo accettare che al Mondo esistano dei bambini e delle bambine abusati e violentati perché vittime della povertà sociale ed economica.
La partecipazione delle due Presidenti è proseguita nell’Item 4, dove entrambe hanno espresso forte preoccupazione per giovani donne saharaoui arrivate in Spagna attraverso il programma “Vacanze in Pace” da bambine, e poi adottate da famiglie spagnole.
Al raggiungimento della maggiore età sono partite per far visita alla famiglia di origine a Tindouf con la certezza di far rientro, ma questo non è avvenuto.
In conclusione agli interventi è stato chiesto al Signor Presidente, il rilascio delle ragazze.
Afferma, Sara Baresi (Presidente Protea Human Rights): “Dopo molti anni di esperienza professionale in progetti di inclusione sociale e di adozione comprendo la necessità e la ricerca delle proprie radici, ma è difficile credere che le giovani donne cresciute in un ambiente di libertà, con la possibilità di studiare e socializzare decidano di rimanere in un contesto di restringimento in totale assenza dei loro diritti fondamentali. Se fossero libere di scegliere, potrebbero tornare in Spagna adottando tutte le misure necessarie in loro possesso e confortare i loro parenti e amici”, ha concluso la Presidente Baresi”. Da Ginevra, tornando in Italia, pronte per ripartire all’estero in nome dei Diritti Umani e della Giustizia Sociale.