L’ OIDUR (Osservatorio Internazionale Diritti Umani e Ricerca) è impegnato in maniera permanente “nel contrasto dell’abuso e dello sfruttamento sessuale dei minori, in qualunque parte del mondo accada”. Due le iniziative precedenti sono state presentate al Consiglio dei Diritti Umani delle Nazioni Unite di Ginevra: “Amiamo i Bambini. Amiamoli Tutti” e “Stop Sexual Tourism”.
Fondamentale per Giorgia Butera e Sara Baresi (entrambe a capo dell’Osservatorio), intervenire nelle parole, infatti, l’uso del termine (improprio) ‘turismo sessuale’ per descrivere un abuso sessuale perpetrato a danno di un minore è inaccettabile poiché accosta due parole avulse dal fenomeno sotteso e dalla connotazione intrinsecamente positiva come il turismo (viaggio, scoperta) e il sesso (inteso come atto consapevole, libero, gioioso). Peraltro, ‘turismo sessuale’ non ha alcuna valenza giuridica poiché non descrive alcun reato né si conforma alla definizione Europea della fenomenologia (“sexual exploitation and sexual abuse”, cfr. Lanzarote Convention)”.
“Ciò nonostante, nel “Piano Nazionale di prevenzione e contrasto dell’abuso e dello sfruttamento sessuali dei minori 2015-2017” viene ancora utilizzata la locuzione ‘turismo sessuale – afferma Giorgia Butera – Si tratta (solo) di una parola di comodo, totalmente fuorviante rispetto alla percezione del fenomeno che dovrebbe descrivere, ovvero, gli abusi sessuali sui minori”. “Turismo sessuale” suona meno ripugnante, l’abominio resta in sordina”. Butera e Baresi, chiedono aiuto alle Istituzioni e agli interlocutori “per instillare una nuova presa di coscienza collettiva: il termine ‘Turismo Sessuale’ deve essere prontamente sostituto con “abuso di minore” ogni volta in cui ci si riferisca a tale casistica. Il viaggio volto allo sfruttamento sessuale dei minori potrà essere indicato come “viaggio per abuso sessuale di minore” (oppure con altra definizione analoga).
“E’ ora di rendere giustizia alle vittime della violenza. Chi parte per abusare sessualmente di un minore non è un “turista” bensì un pericolosissimo criminale – conclude Butera.
Ricordiamo che la precedente Campagna di METE “Stop Sexual Tourism” è stata inserita in una pubblicazione dell’Osce (Organizzazione per la Sicurezza e la Cooperazione in Europa), Special Representative and Co-ordinator for Combating Trafficking in Human Beings. L’Organizzazione ha realizzato un documento focalizzando la responsabilità degli Stati partecipanti, rispondendo al Focus riguardante la tratta a scopo di sfruttamento sessuale.