Si è appena concluso il “World Social Forum” di Montreal (12esima edizione), dove Giorgia Butera (Presidente METE/Advocacy) è stata invitata ad essere presente, rappresentando, su delega, anche della Dottoressa Sara Baresi.
Ancora una volta, il contesto dei Diritti Umani Internazionali, ha accolto denunce importanti da parte delle due Associazioni italiane, proseguendo il lavoro già svolto al Consiglio dei Diritti Umani delle Nazioni Unite di Ginevra.
L’attenzione è stata rivolta alla condizione di ragazze sahrawi, che dopo aver fatto rientro nei Campi di Tindouf, non sono più tornate a vivere in Spagna, paese che negli anni le aveva accolte.
Al “Fsm 2016” è stato presentato, inoltre, tutto il lavoro condotto a livello nazionale ed internazionale, e le differenti campagne a tutela dei diritti umani, in corso e previste.
Tra le più recenti, il “Messaggio di Civiltà” contro il turismo sessuale minorile, partito dall’Aeroporto di Palermo “Falcone e Borsellino” grazie alla disponibilità ed al sostegno della Società Gesap, presieduta dal Senatore Fabio Giambrone. Per non dimenticare tutte le persone che non hanno voce, tutte le vittime di abusi e di violazioni dei diritti umani fondamentali delle quali nessuno, pare, prendersene davvero cura.
L’apertura dei lavori, della Presidente Butera, a Montreal è avvenuta con la partecipazione in Conferenza “Forgotten Victims”, organizzata dalla collega Aicha Duihi (Presidente SPDH) di Laayoune.
In “Forgotten Victims” è stato denunciato il calvario sopportato dai sahrawi sequestrati nei Campi di Tindouf (Sud-Ovest dell’Algeria), ed i maltrattamenti, abusi ed atrocità avvenuti nel Fronte Polisario.
In occasione è stato costituito il Comitato Internazionale per le vittime di Tindouf.
I membri fondatori sono: “Osservatorio del Sahara per la Pace, la Democrazia ed i Diritti Umani” (OSPDH), il “Forum Canario-Sahraoui”(Focasa) e l’Associazione Italiana “METE”.
La Presidente dell’Osservatorio, Aicha Duihi ha affermato che l’incontro si è proposto di far luce su tutte le vittime del Polisario, sia quelle morte sia quelle il cui destino rimane ancora sconosciuto. I Campi risultano essere una prigione a cielo aperto, dove i saharawi vivono in condizioni insopportabili, fuori dal controllo della comunità internazionale.
In Conferenza, anche il Presidente del “Forum Canario-Sahariana”, Miguel Angel Ortiz il quale ha accolto con favore l’iniziativa di dar vita all’OSPDH. Ortiz ha affermato che l’Algeria ha nominato un nuovo leader a capo del Movimento, il Signor Brahim Ghali, un latitante ricercato e perseguito dai tribunali spagnoli per crimini contro l’umanità.
La Presidente dell’Associazione italiana “METE” Giorgia Butera, si è concentrata sulla preoccupante situazione di giovani ragazze saharawi adottate da famiglie spagnole, le quali sono state fatte rientrare nei Campi Tindouf per vedere le loro famiglie d’origine, ma non hanno più fatto ritorno in Europa. La preoccupazione è che le giovani ragazze siano vittime di matrimoni forzati, o costrizioni sessuali, violando i principi dei diritti e della dignità umana.
Durante la Conferenza, infine, è stato proiettato un film della durata di 10 minuti, mostrando un elenco sia dei principali responsabili del Fronte Polisario, i quali hanno commesso crimini contro l’umanità per 40 anni, sia quelli di un parte delle vittime, stimate in 40.000 persone, provenienti da diversi paesi e nazionalità, in particolare marocchini, mauritani, spagnoli, francesi e coreani.